martedì 31 dicembre 2013

Guida al 2014: Appuntamenti con la giustizia (Prima Parte)


Dopo la Guida 2014 sulle battaglie nei Parlamenti degli stati del mondo, arriva quella sulle battaglie nelle corti di giustizia di tutto il mondo.  Questa è la prima parte dove tratteremo i casi italiano, messicano e colombiano.

                                                               ITALIA
Corte Costituzionale, 10 Giugno. La consulta deciderà sul caso Bernaroli. Nel 1982 l'Italia diventò il terzo paese al mondo a riconoscere alle persone transgender il diritto alla riassegnazione sessuale. Come ricorda Marco Gattuso, magistrato del Tribunale di Reggio-Emilila, la legge 164/1982 è stata un traguardo importantissimo per le persone transgender, che però è stato raggiunto grazie al fatto che la transessualità veniva considerata una malattia da curare (inoltre l'Italia aveva da poco istituito il Servizio Sanitario Nazionale). Questa legge, comunque porta con sè dei problemi di non poco conto e uno di questi sarà risolto dalla Corte Costituzionale il prossimo giugno. Il caso è questo: una persona sposata si sottopone all'operazione di riassegnazione sessuale, ottiene dal Tribunale la rettificazione anagrafica del proprio sesso, ma, senza che nessuno dei due coniugi avesse chiesto lo scioglimento del matrimonio, la macchina amministrativa aveva cominiciato a provedere. La legge italiana prevede (1) che se un coniuge procede alla rettificazione anagrafica del sesso, i coniugi o uno dei due coniugi possono chiedere lo scioglimento del matrimonio, se civile, o la cessazione degli effetti civili del matrimonio canonico trascritto (ex art 3 legge 898/1970 come modificato dall'art 7 della legge 74/1987). La legge, ex art 4 legge 164/1982, prevede anche (2) che la rettificazione anagrafica del sesso "provoca" lo scioglimento del matrimonio civile ovvero la cessazione degli effetti del matrimonio canonico trascritto (come aveva operato il comune di Finale Emilia nei confronti del matrimonio della signora Bernaroli).

                                                              MESSICO
Il Messico è uno stato federale composto da 31 stati e dal Distretto federale e al vertice del sistema giudiziario trova posto la Suprema Corte de Justicia della Nación (SCJN). La SCJN si compone di 11 ministros, giudici, e giudica come Pleno, tutti e 11 giudici, o come Sala, 5 giudici per 2 sale. Le corti messicane sono tenute a rispettare la  jurisprudencia, la corretta interpretazione e applicazione dei principì giuridici, delle corti che sono a loro sovraordinate. La jurisprudencia si forma, principalmente, in due modi: con la ripetione per 5 volte della stessa tesi (es: le coppie dello stesso sesso hanno diritto a sposarsi) o per la reiterazione per 5 volte di una antitesi.

La SCNJ ha avuto modo nel dicembre 2012 di decidere sulla questione del same-sex marriage. In quell'occasione la Primera Sala della SCJN aveva giudicato su tre recurso de amparo (457/2012, 567/2012 e 581/2012), ossia quando un soggetto ritenga che un suo diritto costituzionale sia stato violato questi può rivolgere alle corti una recurso de amparo perchè le corti lo proteggano da una lesione subita. Nei casi summenzionati la Primera Sala della SCJN aveva giudicato, all'unanimità, a favore di tre coppie dello stato di Oaxaca, trovando incostituzionale il divieto alle coppie dello stesso sesso dell diritto al matrimonio. Dato che la jurisprudencia, o precedente giudiziario, si forma con la reiterazione di 5 volte di una tesi (o antitesi), nello stato di Oaxaca non è stato affermato il diritto a sposarsi per le coppie dello stesso sesso (servono altri due amparo, ma le coppie possono già farlo). Perchè il matrimonio omosessuale venga esteso a tutta la nazione messicana saranno necessari altri - facciamo i conti - 147 amparo favorevoli (ho tolto 10 amparo perchè nel Distretto federale e nello stato di Quintana Roo è già possibile il diritto al matrimonio).

Nell 2014 vedremo di sicuro altre corti messicane e forse la stessa SCJN decidere in favore e forse legalizzare il matrimonio gay in altri stati.

                                                             COLOMBIA
Nel luglio 2011 la Corte Constitucional de Colombia (CCC) si era espressa (Sentencia C-577/11) in favore del riconoscimento delle coppie omosessuali demandando al Congresso colombiano il compito di legiferare sulla materia con una legislazione sistemática y organizada entro il 20 giugno 2013.


In seguito alla decisione della corte, nel senato colombiano venne presentata una proposta di legge volta ad estendere il matrimonio anche alle coppie gay e lesbiche, ma dopo essere stato approvato in commisione l'assemblea del Senato, il 24 Aprile 2013, affossò la proposta in una votazione 17-51 lasciando, quindi, in sospeso la questione del riconoscimento delle coppie omosessuali. 

La corte, nel 2011, aveva disposto che se il Congresso non avesse provveduto, le coppie omossesuali avrebbero potuto chiedere ai giudici o ai notai di formalizzare la loro unione.


Anche se i notai avevano proposto una loro soluzione (il contrato solemne) le coppie gay preferirono l'intervento della giustizia per una seconda volta e così, fatto ricorso, una coppia riesce a sposarsi nel luglio 2013. A questa coppia ne sono seguite altre due che però insieme alla prima le si sono visti annullare i matrimoni da parte di altri giudici. In appello invece il Tribunale della Famiglia ha annullato la decisione di un giudice, riconoscendo il matrimonio di due donne e, allo stesso tempo, ha richiesto alla Corte Constitucional di risolvere la questione di incertezza che si è aperta dal 20 giugno scorso.


La Corte Constitucional si ripronuncerà, a tre anni di distanza, sulla materia molto probabilmente il prossimo anno.

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